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12 août 2009 3 12 /08 /août /2009 16:24

Sabato 8 Agosto


Le 11 ore all'aeroporto di Bucarest, in cui infilo un piccolo tour della città, sono il primo passo verso Beirut. Il secondo e ultimo arriva con il volo delle 23:30.
Mi addormento e mi accorgo delle due ore passate solo quando l'hostess mi consegna la scheda da compilare, utile per la richiesta del visto alla dogana di Beirut.

Sono in Libano nel ruolo di volontaria per la "Fondazione Aiutare i Bambini". Sarò in Libano per 3 settimane e in questo tempo avrò modo di conoscere Padre Abdo, partner locale di AIB, e i bambini ai quali il Convento e il Foyer de l'Amitié offrono accoglienza e istruzione scolastica, anche grazie agli aiuti e alle adozioni a distanza promosse da AIB in Italia. Sarà anche l'occasione per visitare le due strutture e un paese che ho iniziato a conoscere solo qualche mese fa.. quando ho iniziato ad interessarmi ai programmi di volontariato internazionale presso AIB.


Arrivo a Beirut alle 2 del mattino. Padre Abdo si presenta puntualissimo e insieme a Padre Frate Soel Souheil partiamo in direzione Joun, Chouf - Saida (Sidone in arabo). Una guida agile e sportiva, sprezzante delle macchine che sorpassano a destra e sinistra senza alcun preavviso, ci permette di arrivare in circa 40 minuti al Convento di San Sauveur.

Cenni storici e tipologia di intervento. Il Centro Sociale S. Sauveur, appartenente all’ordine basiliano salvatoriano, è situato su una pianura ai cui lati la vallata è dominata da alberi d’ulivi, pini, rocce e gruppi di case spesso abbandonate o distrutte. Si trova a circa 6 km a est di Joun, un villaggio in mezzo agli uliveti che sorge una quindicina di chilometri a nord-est di Sidone (Saida in arabo) sopra il fiume Nahr al-Awal. Il centro sociale San Sauveur è la vecchia scuola del Monastero del Santissimo Salvatore, che ospitava il seminario minore, ancora oggi uniti in un unico comprensorio. Il Monastero, di confessione religiosa dei greci cattolici melchiti, è stato costruito nel XVIII secolo (1711) e, dopo il terremoto del 1956, è stato oggetto di continue ricostruzioni dovute alle continue guerre susseguitesi ad oggi.

Dal 1983 in poi, quando Israele si ritirò dalla zona, alcune milizie druse e mussulmane, iniziarono una serie di saccheggi e di devastazioni radendo al suolo i villaggi cristiani della zona costringendo molte delle comunità a rifugiarsi verso nord, nei pressi di Beirut. Da allora molte abitazioni non sono state nemmeno ricostruite altre invece occupate dagli stessi Drusi e mussulmani, ancora oggi presenti nel territorio.

Il 1985 fu l’anno della devastazione totale della zona. I cristiani sono stati vittime di massacri e quelli rimasti si sono rifugiati. Il convento stesso venne abbandonato dai religiosi e divenne zona militare.

Nel 1990, diversamente dalle aspettative e per incoraggiare il ritorno dei rifugiati dalla guerra civile viene restaurato il monastero secondo le possibilità, si riapre il seminario minore e si realizza il centro di formazione tecnica e scuola. Servizi ai quali si aggiunge il centro di accoglienza.

L’ultimo episodio armato risale alla guerra Israelo-libanese del 2006 che ha inflitto un nuovo colpo alla popolazione del luogo che oggi versa in drammatiche condizioni economiche e sociali e in uno stato di assoluto degrado. L’evidente stallo politico in cui il Libano versava ha frenato il processo di riforme indispensabile per lo sviluppo economico e sociale del paese e contribuisce a mantenere e a peggiorare la già difficile situazione socio-economica del luogo.

Le elezioni del 2009 hanno eletto a Presidente Saad al-Hariri e da questa svolta ci si aspetta che le cose possano cambiare. Saint Sauveur comprende una casa di accoglienza e una scuola che offre educazione dalle elementari alle superiori. Le due tipologie di intervento, accoglienza e educazione, vengono previste per bambini che presentano casi sociali particolarmente difficili, oltre che per minori seminaristi. Viene garantita l’istruzione scolastica ai bambini non abbienti che vivono con la famiglia e vengono proposte attività diurne ricreative e didattiche ai bambini della zona, ai quali talvolta vengono distribuiti aiuti.

 

St. Sauver è immenso. Se si pensa alla sua storia, a ciò che è passato intorno, sopra, diventa ancora più grande.

È caldo. Nelle sfumature di luce e nella temperatura. Accogliente.

Alle 3 Padre Abdo mi indica la camera e si congeda. Bene.

Da lì a 6 ore mi sarei svegliata dovuta svegliare (per oggi sveglia alle 9:00).
Quindi doccia, denti e a dormire.

 

Sono in Libano. Un po’ stanca, ma pronta per aprire tutti i sensi, sesto compreso, a questa terra e alle persone che mi accompagneranno nel viaggio. SHUKRAN.

Ylenia, Milano (Italia).

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